sabato 20 giugno 2015


Elaborato svolto dagli alunni dell’Istituto Omnicomprensivo di Guglionesi in occasione della partecipazione al progetto e concorso nazionale Articolo 9 della Costituzione.
Cittadinanza attiva per superare la crisi attraverso il patrimonio storico e artistico della nazione

 **********
Lo scrittore Henry Miller, nel suo saggio La sapienza del cuore, affermava che, come la religione, l’arte «non insegna nulla, tranne che a mostrare il senso della vita». I cittadini italiani però dimostrano di sentirsi spesso estranei al loro patrimonio storico artistico. Come possiamo stimolare maggiore consapevolezza, soprattutto nei giovani, e rendere i beni culturali una ricchezza condivisa?

Il cuore della nostra identità
Il patrimonio culturale, nei suoi vari aspetti, rappresenta un’eredità dal valore inestimabile, frutto di millenni di storia dell’umanità nel suo divenire e nella ricerca costante delle proprie origini.
Esso racconta l’evoluzione della specie umana, il suo rapporto con la natura e con la divinità, il desiderio di esprimere  emozioni e di comunicare esperienze e conquiste.
Fin dalle epoche più remote ogni generazione ha avvertito la necessità di trasmettere le proprie conoscenze alle generazioni successive affidandole a produzioni artistiche che oggi ci consentono di ricostruire stili e modelli di vita, aspetti della vita lavorativa e di comunità, pratiche religiose.
Essere di fronte ad un bene culturale significa quindi apprezzarne la bellezza, la perizia dell’artista, ma significa soprattutto spingere l’attenzione verso lo scorrere della storia, il significato profondo dell’opera per  comprendere  il senso stesso dell’esistenza umana.
Il  bene culturale va considerato come testimonianza di civiltà e rappresenta elemento costitutivo, “il cuore dell’identità” di una nazione  e in quanto tale deve essere conservato, tutelato e valorizzato.
La tutela dei beni culturali assume grande importanza soprattutto in un paese come l’Italia che vanta il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale e il cui riconoscimento è garantito nella Carta costituzionale che colloca tra i principi fondamentali  la promozione dello sviluppo della cultura e la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e ambientale.
Questo principio costituzionale contenuto nell’art.9 dovrebbe essere scolpito nella coscienza di ogni italiano, poiché come ha asserito l’emerito Presidente della Repubblica Ciampi “ l’identità nazionale degli italiani si basa sulla consapevolezza di essere custodi di un patrimonio culturale unitario che non ha eguali nel mondo”.
L’impegno che la Repubblica ha assunto attraverso il dettato costituzionale non può pertanto prescindere dal ruolo che ciascun cittadino può svolgere al fine di una partecipazione attiva e solidale nell’opera di valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e artistico.
E’ pur vero che il dettato costituzionale non trova sempre piena attuazione nell’opera concreta di tutela e valorizzazione dei beni culturali ma è altrettanto vero che è diffusa la scarsa conoscenza persino del patrimonio culturale locale, a cui si associano episodi di incuria e vandalismo che oltre a deturpare il bene stesso, minano le radici dell’identità storica e culturale del Paese.
Conoscere e apprezzare l’arte è una conquista della realtà, porta l’individuo a capire se stesso, la comunità in cui vive, il mondo che lo circonda, a conoscersi e a conoscere in modo ben più concreto e profondo rispetto a qualsiasi apprendimento meramente nozionistico o tecnico. 
Occorre dunque agire perché sia avvertito sempre più forte il senso di appartenenza alla comunità, nella consapevolezza che le testimonianze del passato concorrono a costruire il presente di cui  ognuno deve essere parte attiva.
Il patrimonio culturale deve essere riconosciuto come bene comune, un’eredità ricevuta e da trasmettere, perciò bisogna educare alla sua conoscenza, elaborare progetti che attraverso l’esame del territorio avvicinino il cittadino e aiutino in particolare i giovani a riflettere sollecitando proposte per un futuro sostenibile.
E’ necessario che si consolidi un dialogo tra scuola, amministrazioni, enti preposti alla tutela e alla valorizzazione, associazioni del settore, per la costruzione di percorsi che indichino ai giovani modalità di ricerca dei beni nel proprio tessuto territoriale e li invitino a porre in essere azioni per la loro conservazione e a individuare proposte di valorizzazione e di sviluppo anche in termini di opportunità occupazionali.
I mezzi di comunicazione devono adoperarsi per diffondere le migliori pratiche, attraverso un’opera di disseminazione delle esperienze realizzate e dei risultati conseguiti.
Gli attori coinvolti nel processo educativo e formativo dei giovani devono essi stessi avere la necessaria sensibilità per suscitare attenzione, stupore e meraviglia nei riguardi del patrimonio culturale.






Nessun commento:

Posta un commento